F1 2022, Perez: si corre TROPPO. Ed ha RAGIONE…
Sergio Perez non l’ha mandata a dire. Anzi, ha proprio minacciato il ritiro se il Circus della F1 continuerà ad aggiungere gare ad un programma stagionale troppo fitto già da molti anni. Ne va della salute, dei rapporti personali con la famiglia ed in un certo verso anche della sicurezza personale perché un conto è avere il tempo di metabolizzare il weekend di gara appena passato un’altro è cercare di ritrovare la concentrazione a pochi giorni dalla conclusione di una gara precedente. Magari anche quando si corrono tre gare in tre weekend, come già accaduto recentemente. Uno sforzo incredibile per i piloti, che a dire il vero sono ben pagati per farlo, ma anche e soprattutto per tutte le persone che girano attorno a questo business e non sono certamente a libro paga dei squad con stipendi milionari.
Anzi, spesso i meccanici hanno i contratti da metalmeccanici, con trasferte e straordinari pagari, ma le cifre in oggetto non sono certamente quelle di un pilota e spesso ci si chiede se valga la pena sacrificare la propria vita ed i propri affetti per uno stipendio discreto e la soddisfazione di lavorare in Formula 1. Si, se si è giovani, forse no se a casa c’è magari una famiglia con figli da crescere. Da qui parte il ragionamento di Perez, che ovviamente è tarato sulle sue esigenze ma un’occhiata a chi lo circonda la da…e si rende conto di come questo sport stia perdendo anche l’ultimo briciolo di umanità che era rimasto.
Stesso discorso per i tifosi. Chi segue le gare di F.1 e vuole vedersele in tribuna ha fatto una triste scoperta negli ultimi tempi. Al di là dei prezzi dei biglietti che in alcuni autodromi sono saliti alle stelle a fronte di servizi scadenti o inesistenti (vedi Imola dello scorso 24 aprile) oltre a questo aspetto, che incide notevolmente sui budget familiari di chi vuole seguire le gare dal vivo, se ne è aggiunto un altro che ha raggiunto livelli assurdi.
Sarà per la pandemia e i blocchi che ne sono seguiti o semplicemente per speculazione su chi ha ricominciato a viaggiare, fatto sta che fra costi di viaggio (aereo o auto con carburanti alle stelle) si sono aggiunti anche quelli alberghieri. Uno degli ultimi esempi di questa follia riguarda GP vicini a noi, come Republic of Austria e un po’ più lontani come il Canada. Venendo a Zeltweg, a tre mesi dalla gara non si trova un albergo nel raggio di 80 km e quelli che si trovano hanno prezzi folli. Un esempio per tutti, le tende poste nel villaggio all’ingresso del circuito hanno raggiunto quotazioni da strozzinaggio: due notti in tenda, due posti, 1200 euro! Avete letto bene, milleduecentoeuro per stare in tenda a Zeltweg.
Un esempio positivo per la F.1 è stato il GP del Bahrain, con stanze in hotel a 4 stelle a 90 euro a notte compreso il trasporto dall’albergo al circuito e in più la possibilità del catering per la stampa che ha trovato ospitalità a prezzi ultra convenienti. Per assurdo, meglio andare in Bahrain che a Imola o Monza, perché costa meno. Compreso Singapore con stanze a 220 euro a notte in hotel di alto livello.
E pensare che qui la politica dei prezzi bassi sulle tribune, con servizi e assistenza, aveva invogliato tanti, specie dall’Italia, a spostarsi. Complice anche la situazione della Ferrari che ha fatto crescere l’attenzione degli appassionati e creato un loop pericoloso: perché se la rossa vince, aumenta l’interesse, per cui autodromi pieni, audience TV in crescita e giornali che scrivono di più. E di conseguenza aumentano i prezzi collaterali.
Complice anche il periodo di vacanze, fatto sta che uno studiolo a Saint Cyr Sur Mer da nine metri quadri con asciugamani e lenzuola da portarsi da casa viene ceduto a 276 euro per la notte. Letto a castello, senza parcheggio, vista porto. Anche qui per km non si trova niente. Per Montecarlo, fine mese di maggio, meglio andare a dormire a Bordighera e Ventimiglia, si fa un po’ di strada in più ma si evita lo strozzinaggio della Costa Azzurra. Tra l’altro con il calendar week end ridotto da quelle parti piangono miseria, perché invece di 5 notti obbligatorie a 300 euro l’una in pensione a Mentone, sono costretti a rivedere i prezzi, ma sempre salassata è.
In Canada si tocca l’apoteosi degli aumenti. A due mesi dalla gara si trovano poche soluzioni, ma prezzi folli: hotel due stelle o tre a 500 euro a notte minimo, hotel di livello superiore hanno stanze a 10600 euro per 4 notti. E non è che da quelle parti se la passino tutti bene da permettersi certe cifre, eppure a Montreal è tutto esaurito e nel raggio di 50 km si trova ben poco.
In compenso a Montreal il venerdì si entra a 27 dollari (circa 25 euro) il sabato a 100 dollari mentre la domenica è rimasto libero qualche tagliando a 669 dollari l’uno. Il pass per tre giorni lo vendono a 721 dollari (535 euro). Se poi ci limitiamo ai nostri GP, dopo Imola e i problemi riscontrati, per Monza i prezzi non sono da meno, anzi si è raggiunto livelli alti ingiustificati a fronte di cosa offre (anzi, non offre) l’impianto lombardo.